Quali sono i casi in cui vi è l'obbligo di emettere autofattura

Quali sono i casi in cui vi è l'obbligo di emettere autofattura

L’autofattura è costituita da un particolare tipo di fattura che il cessionario o committente Italiano è tenuto ad emettere nei confronti di se stesso. Tale documento deve essere datato e protocollato per l’annotazione nel registro IVA vendite e nel registri IVA acquisti.

L'autofattura va emessa nei seguanti casi, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, del DPR n. 633/72:

  • Reverse charge Italia: da inviare in caso di ricevimento di fatture passive Italia soggette al regime di inversione contabile (TD16 – integrazione fattura per reverse charge interno);
  • Servizi CEE e extraCEE: da inviare in caso di ricevimento di fatture estere per acquisti di servizi territorialmente rilevanti ai fini IVA in Italia qualora il fornitore sia soggetto passivo stabilito ai fini IVA in altro Paese della UE o in un Paese extra-UE (TD17 – integrazione/autofattura per acquisto servizi dall’estero);
  • Acquisto di beni CEE: da inviare in caso di ricevimento di fatture CEE per acquisti intracomunitari di beni (TD18 – integrazione per acquisto di beni intracomunitari);
  • Acquisto di beni extra CEE ma presenti in Italia: da inviare in caso di acquisti di beni territorialmente rilevanti in Italia, diversi dagli acquisti intracomunitari e dalle importazioni da soggetti non residenti (TD19 – Integrazione/autofattura per acquisto di beni ex art. 17 c. 2 DPR n. 633/1972).

Dopo la ricezione di una fattura estera o con Reverse charge dovremo quindi gestire 3 documenti:

  1. registrare la fattura di acquisto originale, non elettronica, esente IVA;
  2. creare l'autofattura con riferimento alla fattura di acquisto originale, di stesso importo e integrazione dell'IVA al 22% e inviarla allo SDI;
  3. registrare l'autofattura ricevuta dallo SDI (quella appena inviata).

Il procedimento da seguire con il tuo gestionale per gestire correttamente il reintegro dell'IVA è quindi il seguente:

  • Registrare manualmente la fattura di acquisto estera. L'importo della fattura deve essere l'importo reale della fattura originale, quindi senza IVA, e deve riportare la stessa data della fattura di acquisto estera ricevuta.
  • Creare l'autofattura. Essa deve riportare come cliente il fornitore che vi ha inviato la fattura di acquisto, la sua anagrafica deve poter essere quindi censita sia come cliente che come fornitore. Nella tipologia della fattura da creare occorre selezionare il tipo di autofattura corretto (questo dipende dal tipo di beni acquistati, sono i codici che vanno da TD16 a TD19) e sarebbe opportuno aver la possibilità di tener separate queste fatture in un apposito sezionale, denomitato Autofatture. Il sezionale Autofatture non è obbligatorio, serve solo a tenere divise le autofatture dalle fatture normali per evitare errori.
  • All'interno dell'autofattura è sufficiente riportare unicamente l'importo totale della fattura di acquisto impostando l'IVA al 22%, non sarà quindi necessario riportare tutte le righe. A questo punto l'autofattura è pronta e si può inviare allo SDI.
  • Una volta inviata allo SDI come "Per conto terzi" vi sarà possibile trovarla tra le fatture di acquisto da importare. Andrà quindi registrata come fattura di acquisto, possibilmente anche questa in un apposito sezionale Autofatture tra le fatture di acquisto, così da tenere anche questa separata dagli acquisti normali.